Motivazione e metodo di studio
venerdì 18 marzo 2016
E’ più semplice apprendere dai professori che ci stanno più simpatici
Vi è mai capitato che vi piaccia una materia il cui docente è antipaticissimo? Non credo proprio … come mai accade spesso e volentieri questa situazione? Ovvero simpatia docente = materia che mi riesce? Come afferma Erasmo da Rotterdam è perchè si instaura un circolo virtuoso di amore, simpatia ed empatia. Purtroppo però esistono anche i professori antipatici: ebbene non si può stare simpatici a tutti, alcune volte però effettivamente sono gli stessi docenti che utilizzano metodi poco empatici e, a volte, bruschi e burberi, come fare in questi casi? La materia va studiata comunque qualunque essa sia perchè fa parte del POF … Come si può fare se ti viene proprio il rigetto? Puoi iniziare a studiarla per pochi minuti al giorno con tantissimo impegno, per esempio 20′ e basta. Il giorno dopo l’aumenti di 5′ e così via i giorni a seguire. Vedrai che una volta cominciato tutto sarà più facile … e … mi raccomando: ogni volta che finisci una sessione di studio produttiva su una materia che non ti piace premiati per esempio con una pausa.
domenica 6 marzo 2016
Il tempo
Gli obiettivi settimanali sono forse i più facili, ma allo stesso tempo anche i più difficili. Pensa a quali scadenze hai da qui a una settimana: compiti in classe, interrogazioni, test ... pianifica cosa studiare, in quali giorni e per quanto tempo.
Per fare bene il compito in classe, per esempio, inizio a informarmi su quali sono gli argomenti che la prof mette nel compito leggendo nella piattaforma del sito della scuola, chiedendo all'insegnante o nel gruppo di whtasapp di classe, cercando nel registro elettronico gli argomenti svolti e gli esercizi assegnati
sabato 5 marzo 2016
Noi siamo molto più delle nostre credenze
2^ STEP: Leggi i pensieri che ti sei appuntato come indicato nel post di ieri. Cosa succede? Ti generano disagio? Ok! Sono proprio questi pensieri che hai bisogno di trasformare. Inizia a cercare di ricordare da chi hai sentito dire certe affermazioni la prima volta, perchè si tratta dell'evento che ti ha trasferito questa credenza limitante, ma NON è tua! TU SEI UNA PERSONA CON QUALITA' UNICHE ED IRRIPETIBILI!
NON siamo delle "credenze"! :)
3^ STEP: prendi ogni "pensiero killer" e trasformalo, riscrivilo in positivo, in modo da percepirne piacere e non disagio."Sono in ritardo con lo studio" lo puoi, per esempio, trasformare in "Inizio a studiare puntualmente alle ore 15,00 perchè organizzo la mia giornata per fare questo". Poniti piccoli obiettivi, raggiungili. Solo successivamente te ne porrai di altri un po' più ampi, altrimenti sarà davvero difficile raggiungerli ed è anche una tecnica di autosabotaggio: mi pongo traguardi immani così se non ci riesco (e sarà facile) sono "giustificato".
giovedì 3 marzo 2016
A caccia di Credenze
1^ step. Osserva. Quali sono, secondo te le tue convinzioni? Analizza il comportamento che tieni quando ti approcci ad ogni materia di studio e poni molta attenzione a quali sono i tuoi pensieri ricorrenti. Fai ciò possibilmente suddividendo le materie in due categorie: quelle che non ti piacciono e quelle che invece ami perchè vedrai che i pensieri ricorrenti saranno diversi nella prima categoria rispetto alla seconda. Osservati bene sia quando studi che nelle ore di lezione in classe e appuntati questi tuoi pensieri, se sono limitanti sappi che sono pensieri killer perchè uccidono le tue potenzialità sul nascere, questo significa che hai delle qualità che non hai mai espresso, ma sono tue! Tirale fuori trasformando i pensieri killer in credenze positive.
mercoledì 2 marzo 2016
Credenze potenzianti
martedì 1 marzo 2016
Credenze
Le "credenze" sono convinzioni limitanti che abbiamo su noi stessi, sugli altri o su determinate situazioni. Un esempio di credenza limitante su noi stessi potrebbe essere "io non sono capace a scrivere" e qualsiasi cosa provassi a mettere su testo, siccome parto dal presupposto che tanto sarà uno schifo, allora non mi impegno, mi faccio tremila problemi su ciò che sto scrivendo sia a livello di contenuti che di concetti e tutto questo inibirà la mia creatività e certamente il prodotto di ciò che sto scrivendo sarà poco interessante e scorrevole.
Se invece mi mettessi a scrivere pensando che ho un sacco di buone idee da comunicare, che magari possono essere di aiuto per molte persone, allora potrei finalmente realizzare qualcosa di buono
Se invece mi mettessi a scrivere pensando che ho un sacco di buone idee da comunicare, che magari possono essere di aiuto per molte persone, allora potrei finalmente realizzare qualcosa di buono
lunedì 29 febbraio 2016
Motivazione
La motivazione si compone di due caratteristiche:
- il "dolore", da cui ci vogliamo allontanare;
- il "piacere", a cui si associa una reazione positiva.
Quindi la "motivazione" nasce dall'interazione temporale successiva di queste due componenti, perchè prima provo il "dolore" per un qualcosa. Per esempio, mi vergogno perchè non sono capace di esprimermi come vorrei quando parlo e per evitare questo "dolore" metto in atto un comportamento di allontanamento da ciò, per esempio mi impegno a leggere almeno un libro al mese in modo da rendere il mio vocabolario più forbito. Dopo un po' di mesi accadrà che saprò esprimermi meglio quando parlo con le persone e ciò migliorerà le mie relazioni, ecco che sgorga il "piacere" che alimenta positivamente la motivazione stessa.
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